Sostituzione della valvola aortica transcatetere o chirurgica nei pazienti ad alto rischio chirurgico con stenosi aortica
Lo studio PARTNER ( Placement of Aortic Transcatheter Valves ) ha mostrato che la mortalità a 1 anno, 2 anni e 3 anni è più o meno la stessa con la sostituzione transcatetere della valvola aortica ( TAVR ) o sostituzione chirurgica della valvola aortica ( SAVR ) per i pazienti ad alto rischio con stenosi aortica.
Sono riportati i risultati a 5 anni.
Lo studio randomizzato e controllato è stato effettuato presso 25 ospedali, in Canada ( n=2 ), Germania ( n=1 ), e Stati Uniti ( n=23 ).
I pazienti ad alto rischio con stenosi aortica grave sono stati assegnati in modo casuale a SAVR o TAVR con una valvola biologica in pericardio bovino con palloncino espandibile tramite un approccio transfemorale o transapicale.
I pazienti e i medici curanti erano a conoscenza dell’allocazione del trattamento.
L'esito primario dello studio era la mortalità per tutte le cause nella popolazione intention-to-treat a 1 anno.
Sono stati esaminati 3.105 pazienti, di cui 699 sono stati arruolati ( 348 assegnati a TAVR, 351 assegnati a SAVR ).
Il punteggio totale medio PROM ( Society of Thoracic Surgeons Predicted Risk of Mortality ) è stato pari a 11.7%.
A 5 anni, il rischio di morte era del 67.8% nel gruppo TAVR rispetto a 62.4% nel gruppo SAVR ( hazard ratio, HR=1.04, P=0.76 ).
Non è stato registrato alcun deterioramento strutturale della valvola tale da richiedere la sostituzione chirurgica in entrambi i gruppi.
Insufficienza aortica moderata o grave si è verificata in 40 ( 14% ) pazienti su 280 nel gruppo TAVR ( sostituzione transcatetere ) e 2 ( 1% ) su 228 nel gruppo SAVR ( sostituzione chirurgica )( P minore di 0.0001 ), ed è stata associata a un aumento del rischio di mortalità a 5 anni nel gruppo TAVR ( 72.4% per insufficienza aortica moderata o grave vs 56.6% per quelli con lieve insufficienza aortica o inferiore; P=0.003 ).
I risultati hanno mostrato che la sostituzione transcatetere della valvola aortica è una alternativa alla chirurgia per i pazienti con risultati ad alto rischio chirurgico in esiti clinici simili. ( Xagena2015 )
Mack MJ et al, Lancet 2015;385:2477-2484
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